Domus de Janas e Nuraghi

Domus de Janas e Nuraghi

L’antropizzazione del territorio è attestata a partire dalle fasi conclusive del Neolitico. A questa fase della preistoria sono da riferire la necropoli a domus de janas di Marajana, le numerose coppelle ricavate sugli affioramenti rocciosi a Pranu Olìsa, il petroglifo inciso su una parete di roccia nel medesimo contesto geografico, la splendida domus a pozzetto di Sa Cisterra, un vero e proprio inno al culto della fertilità, poco a valle rispetto al nuraghe Arasèda. Qui sono state rinvenute intorno al monumento, o inserite nelle murature ciclopiche con la tecnica del riutilizzo, numerose statue menhir appartenenti a una tipologia del tutto inedita e originale, che paiono introdurre al magico mondo dei nuraghi.

Le caratteristiche geomorfologiche di questo territorio sono state particolarmente apprezzate dall’uomo durante i secoli della Civiltà nuragica, che nella salubrità degli altipiani e nella ricchezza dei corsi d’acqua ha individuato l’habitat ideale. Così i nuraghi costituiscono anche qui ad Àllai la peculiarità del paesaggio archeologico; li ritroviamo lungo il ciglio degli altipiani a dominio di ampie porzioni di territorio come a Arasèda, a Sa Pala ’e sa Cresia, a Pranu Margiàni e Codinèdda a seguire discreti le vie d’accesso naturali che dalle valli si inerpicano verso i rilievi, oppure a presidiare i passi collinari e le incisioni dei corsi d’acqua come a Nabrònes, a Ghenna Ilighi, a Nurachi ’e Prunas e a S’Isca ’e Nurachi.

I nuraghi non sono l’unica testimonianza dell’età del Bronzo presente ad Àllai, anzi spesso si associano a tombe di giganti, come a Pranu Olìsa e a Loddùo, oppure a veri e propri villaggi di capanne come a Nurachi ’e Prunas e nell’intorno del nuraghe Loddùo, per citare quelli nei quali è ancora possibile rilevare i volumi degli ambienti e l’estensione.

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